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Cognizione valida: la visione della realtà nel buddismo tibetano

Conferenza - Ghesce Tenzin Namdak

La conferenza che abbiamo il piacere di introdurvi, scaturisce dal dialogo progressivo tra l’Istituto Lama Tzong Khapa e l’Università di Pisa.

Durante recenti incontri che hanno visto la partecipazione dei docenti delle facoltà di ingegneria, filosofia, psicologia e i docenti del Masters e del Basic Program dell’Istituto Lama Tzong Khapa, l’attenzione del confronto si è focalizzata sulla modalità di convalidazione della realtà e si è soffermata su una domanda specifica: che cosa si intende per coscienza valida nel buddhismo, quando è il momento, quali sono gli elementi che determinano la validità di una conoscienza?

Un aspetto molto interessante che abbiamo chiesto di presentare al venerabile Ghesce Namdak, la cui formazione consente di dare delle possibili risposte a questo quesito coniugando l’approccio occidentale con quello delle più antiche Università monastiche, come Sera Jey.

Come vediamo il mondo e in che modo la nostra mente modella le percezioni in una comprensione di ciò che percepiamo?
Questa non è solo una questione importante nei campi della neuroscienza, della psicologia e delle scienze cognitive, ma è anche ben esaminata nell’antica psicologia e filosofia buddista.
Il mondo che ci circonda può essere suddiviso in realtà convenzionale e realtà ultima.
Ognuna di queste suddivisioni ha bisogno di diversi tipi di mente perché si sviluppi una comprensione dei fenomeni e perché si generi una valida conoscenza.

Le forme più grossolane di realtà convenzionale, come il colore e la forma di un fiore, possono essere percepite con una percezione sensoriale, in questo caso una coscienza oculare. 
Le forme più sottili della realtà convenzionale, come la sottile natura mutevole del fiore, hanno bisogno di una coscienza mentale concettuale che si basa sull’inferenza usando il ragionamento e non possono essere percepite attraverso le coscienze sensoriali.
Nel caso della generazione di una cognizione valida della natura ultima della realtà del fiore, della sua interdipendenza e della sua relatività, essendo vuota dell’esistenza intrinseca, il processo di conoscenza è ancor più sottile.

Il processo della generazione di questi tipi di cognizione valida è ben definito dalla psicologia buddhista.

L’antica scienza buddhista della mente dà una spiegazione di cosa percepisce una coscienza e quanto questa percezione sia influenzata dalle concettualità derivata da emozioni costruttive e distruttive e da forme errate di coscienza. 
Insegna anche il processo di sviluppo mentale per ridurre e persino eliminare 
le emozioni distruttive e le forme errate di coscienza attraverso un processo di autocoscienza, autodisciplina, compassione e saggezza che realizzano la realtà.
Queste tecniche di intelligenza emotiva analizzano i difetti delle emozioni distruttive e le qualità degli stati mentali positivi e ci insegnano come comprendere la realtà ultima; trovano applicazione attraverso la contemplazione, focalizzata e analitica, usando fattori mentali come concentrazione, saggezza, introspezione (saṃprajanya) e consapevolezza (smṛti), e produce stati mentali validi che sperimentano forme stabili di felicità e benessere.

 

L’evento è a partecipazione libera, è gradita un’offerta.

Insegnante

Ghesce Tenzin Namdak

Venerabile Ghesce Tenzin Namdak ha lavorato come ricercatore ambientale dopo essersi laureato in idrologia presso Van Hall Larenstein University nei Paesi Bassi. Ha iniziato a studiare Buddismo all’Istituto Maitreya nel 1993 e ha preso l’ordinazione da Sua Santità il Dalai Lama prima di impegnarsi nei suoi studi formali in filosofia buddista e psicologia all’Università Monastica di Sera Jey (SJMU), India del Sud, nel 1997. Ha completato l’intero ventennio di studi del Ghesce Program presso SJMU e nel 2017, è stato il primo occidentale ad ottenere questo titolo di studio.
Geshe Namdak è stato per sei anni insegnante e fondatore del programma di formazione per i traduttori del monastero di Sera Jey, è stato membro del dipartimento di educazione dell’Università di Sera Jey dal 2013, è stato uno dei fondatori e insegnante del CKSL, Centro (FPMT) di Bangalore, in cui viene insegnata la filosofia buddhista secondo la tradizione Nalanda.
E’ inoltre da quindici anni, il direttore fondatore di Shedrup Sungdrel Ling, una casa per monaci occidentali studenti dell’Università di Sera Jey.
Ha ricevuto un gran numero di insegnamenti esplicativi sui grandi trattati, trasmissioni e istruzioni da più di 25 insegnanti e Maestri di rispettabile lignaggio e ha fatto molti ritiri durante le interruzioni di studio. È un insegnante esperto in aspetti pratici e filosofici del buddismo e insegna con grande chiarezza e un buon senso dell’umorismo.

Dettagli

Data:
07 Settembre 2019
Ora:
17:30 - 19:30
Categorie:
Offerta minima consigliata
30

Luogo

Istituto Lama Tzong Khapa
via Poggiberna 15
Pomaia, Santa Luce (PI), 56040 Italia

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Telefono:
050 685654
Sito web:
www.iltk.org

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