Normalmente si medita in silenzio, dunque è difficile portare la pace della meditazione nei rapporti interpersonali, rapporti che spesso sono fonte di sofferenza. Tuttavia la vita umana è fatta di rapporti: la meditazione relazionale porta dunque la presenza mentale e la tranquillità della meditazione direttamente nell’esperienza dell’incontro con gli altri. La meditazione relazionale stimola a rendersi conto di quando si scivola in schemi abituali di reazione, e apre alla possibilità di risposte alternative.
Grande è stato il contributo di Gregory Kramer nell’aver sviluppato il sistema dell’Insight Dialogue, tuttavia da sempre nella tradizione buddhista sono presenti antiche pratiche di dialogo (cosa sono i koan zen se non dialoghi che generano insight?). Il ritiro intende mostrare tali pratiche relazioni originarie buddhiste mirate a portare la presenza mentale nei rapporti interpersonali.
La pratica dello Zen – che letteralmente vuol dire “Meditazione”- è caratterizzata dalla semplicità, dalla sobrietà e dall’essenzialità. Essa dunque mira immediatamente all’obiettivo. Secondo lo Zen infatti non occorre far altro che sedersi per terra a gambe incrociate e focalizzare l’attenzione sulla corretta postura e sulla respirazione. Ciò permette di sviluppare la consapevolezza di se stessi, dello spazio circostante e dell’irripetibile bellezza del momento presente, dimensione dalla quale è possibile avere accesso alla reale pace e armonia in cui tutte le esistenze del cosmo da sempre vivono.
(per approfondire: http://www.romazen.it/pratica/meditazione.htm )
Il ritiro prevede: periodi di meditazione Zen, insegnamenti su come portare avanti la meditazione relazionale alla luce dello Zen ed esercizi di gruppi di dialogo consapevole.