Perché un ritiro di meditazione a fine anno?
E’ un’occasione unica per fare un resoconto mentale sull’anno trascorso e riflettere sulla legge del Karma (l’insieme di azioni che per la legge di causa ed effetto determinano gli eventi della nostra vita).
Le prime due preoccupazioni terrene sono gioire quando si è lodati e risentirsi quando si è criticati. La terza e la quarta sono il sentirsi onorati per una buona reputazione e castigati per una cattiva. La quinta e la sesta sono essere felici quando si ricevono offerte e scontenti non ricevendone.
La settima e l’ottava sono l’allegrezza nell’incontro con situazioni favorevoli e l’infelicità incontrando difficoltà. Essere preda dei così detti ‘dhamma mondani’ ci porta inevitabilmente a vivere un’inquietudine e un malessere crescente.
Solo alla Luce del Dharma immortale possiamo trovare l’equilibrio ed evitare di essere sballottati dalle onde degli eventi fino a naufragare.
Secondo l’insegnamento di Buddha Shakyamuni la meditazione è uno strumento fondamentale nel sentiero che conduce al Risveglio, percorrerlo significa trovare la “Via di Mezzo”.
Grazie alla meditazione possiamo percorrere questa via e, imparando a comprendere la mente, ritrovare serenità e pace. Nel corso di tutto il ritiro i partecipanti dovranno rispettare rigorosamente il silenzio, astenersi dalla lettura e telefonare solo per motivi irrinunciabili.
Riceveranno guida e insegnamenti sui quattro fondamenti della consapevolezza: la consapevolezza del corpo, la consapevolezza delle sensazioni fisiche, la consapevolezza dei suoni e dei rumori, la consapevolezza aperta.
Saranno date istruzioni sulla meditazione di benevolenza (mettâ), i cinque impedimenti, i sette fattori dell’illuminazione, i tre segni dell’esistenza, le quattro Nobili Verità e il Nobile Ottuplice Sentiero alla luce della pratica meditativa.
Su richiesta sarà possibile avere un colloquio con il Maestro. Gli esercizi meditativi proposti coinvolgeranno in modo dolce ed efficace a livello fisico, psichico ed emozionale per far riemergere nei praticanti il loro potenziale spirituale. La pratica della concentrazione, detta sàmatha in lingua pali, shinè in tibetano, permetterà al meditatore di giungere alla ‘calma concentrata’ mentre la meditazione della ‘visione profonda’ detta vipassana in lingua pali, Lak-Tong in tibetano, attraverso l’analisi, l’osservazione e il retto discernimento dell’aggregato psico-fisico, faciliterà il sorgere della saggezza e della “Visione del Buddha” L’alternarsi della meditazione seduta e camminata provvederà a ribilanciare le energie grazie ad un gioco di tensione e rilassamento a tutti i livelli.
Non sono richieste precedenti esperienze di meditazione ma un sincero interesse alla pratica, all’insegnamento e a praticare il silenzio riducendo anche le comunicazioni telefoniche (queste sono permesse in caso di urgenze). Si consiglia di portare asciugamani, abiti comodi e adatti alla stagione, una copertina per la meditazione, pantofole o sandali comodi da usare solo all’interno della casa.
Le meditazioni inizieranno alle 7 del mattino e si concluderanno alle ore 22.
Saranno osservate le pause per la colazione, il pasto, il tè e la cena.
Tutti i momenti dello stare insieme, nelle sessioni, nei pasti, nel riposo saranno intesi come occasioni di pratica della consapevolezza, ascolto interiore e riflessione sulle nostre motivazioni, abitudini e attitudini.
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