La favola della cavalla Jangchub, che vuol dire Illuminazione del Buddha

Questa è la storia di Jangchub, una cavalla di due anni nata in un allevamento di cavalli da corsa che a causa di un difetto congenito alle due zampe anteriori non può correre e che quindi era destinata al macello. 

L’Associazione Aquila Nera Onlus, che sorge a pochi chilometri dall’Istituto salva i cavalli delle corse, destinati al macello per problemi caratteriali o perché non danno più risultati e una volta acquistati a peso di carne, vengono recuperati con la tecnica indiana e successivamente inseriti nel branco liberi, sul terreno a disposizione dell’associazione sotto l’attento controllo di Davide.

Lama Zopa Rinpoche  che ha visitato Aquila Nera durante la sua visita nel 2017, venuto a conoscenza della storia da Massimo Corona, Presidente dell’Istituto Lama Tzong Khapa, ha deciso di  salvare la cavalla sostenendo il suo mantenimento per un anno e l’ha chiamata Jangchub, che vuol dire Illuminazione del Buddha. 

E’ stata una grande emozione vedere Jangchub, la cavalla salvata, la mattina un cui è arrivata, correre libera e  avvicinarsi alle persone. 

I cavalli salvati rimangono a vita all’interno dell’associazione, entrando in un duplice programma di adozione a distanza, o di fida per coloro che hanno imparato la Monta Indiana, che prevede esclusivamente le spese vive di mantenimento, questo permette alla onlus di poter salvare altri cavalli. I cavalli vengono utilizzati nelle attività che si svolgono all’interno dell’associazione: progetto contro il bullismo con le scuole, lavori socialmente utili in collaborazione con i tribunali di Livorno e Pisa, gruppi di auto aiuto.

Che cos’è la monta indiana: L’insegnamento consiste nel trasmettere la tecnica energetica, spirituale e pratica, con la quale i Nativi d’America delle grandi pianure (Sioux) si relazionavano con il cavallo e la natura prima del contatto con l’uomo bianco, senza usare nessun mezzo di coercizione, in modo da poter entrare in un profondo contatto empatico con esso, tale da essere considerato suo simile, in modo da poterlo cavalcare senza morso né redini né sella. Non è solo la tecnica che serve, ma il cuore, giungere all’essenza di ciò che si è realmente, per potersi mettere in contatto diretto con il cavallo.

E’ possibile sostenere l’associazione Aquila Nera tramite una libera donazione o attraverso l’adozione a distanza di un cavallo. Informazioni sul sito: https://www.aquilanerahorses.it/