- 1° incontro dal 18 al 21 Gennaio 2024 “Il Pensiero compassionevole”;
- 2° incontro dall’11 al 14 Aprile “Amorevole gentilezza” (Metta);
- 3° incontro dal 27 al 30 Giugno “Gioia empatica”;
- 4° incontro dal 5 all’8 Settembre “Equanimità”.
TITOLO: “Il Pensiero compassionevole”.
PRESENTAZIONE:
Quando si usa il termine “compassione” potremmo cadere nell’errore di confonderlo con la pietà, questo non sarebbe corretto perché il pensiero compassionevole ci unisce alla sofferenza altrui e alla nostra, è quella empatia che ci avvicina a tutti gli esseri senzienti che stanno sperimentando sofferenza e ci porta a condividerla, mentre la pietà potrebbe creare una separazione perché ci fa pensare che noi che siamo coloro che aiutano e gli altri che hanno bisogno di aiuto.
Per meditare correttamente sul pensiero compassionevole abbiamo bisogno di iniziare dalla compassione per se stessi, ammorbidendo il giudizio e la condanna dei nostri errori e dei nostri difetti, eliminando i sensi di colpa e sviluppando una accoglienza amorevole nei nostri confronti. Attraverso questo potremo osservare la sofferenza delle persone care e via via arrivare fino al punto di desiderare che tutti gli esseri sia liberi dalla sofferenza.
Durante questo ritiro verrà adottata anche la pratica del TONG-LEN (Prendere e dare con il respiro) e altre pratiche che agevoleranno lo sviluppo della compassione e dell’empatia.
Per sviluppare la compassione è necessario conoscere i sui effetti e i suoi difetti, pertanto questo primo ritiro ha la funzione di introdurci nel cammino della liberazione dall’infelicità, proprio come viene descritto nel 17° Capitolo del LAM RIM CHEN MO di Lama Tzong Khapa:
Più ti fai l’idea che tutti gli esseri siano felici,
più diventa densa l’oscurità della tua illusione.
Più ti fai l’idea che tutti gli esseri soffrano,
più diminuisce l’oscurità della tua illusione.
Più contempli ciò che è piacevole e
più si propagano le fiamme dell’attaccamento.
Più contempli ciò che è spiacevole,
più si riducono le fiamme dell’attaccamento.
Da “La lettera a uno studente” di Chandragomin (Pag. 282)
TITOLO: “Amorevole gentilezza”.
PRESENTAZIONE:
Quando si comprende l’infelicità nostra e di tutti gli esseri senzienti che proviene dai troppi desideri che non riescono mai ad essere soddisfatti, sorge nel nostro cuore il pensiero amorevole che sarebbe meraviglioso se invece tutti gli esseri fossero felici.
La parola sanscrita “Maitri” significa benevolenza, mentre nella lingua pali viene usato il termine “Metta”, ma entrambi provengono da una sola sorgente: il nostro amorevole desiderio che si possa essere felici, che lo siano le persone a noi care, ma che lo siano anche coloro che non conosciamo bene e addirittura coloro che per noi sono o sono state persone difficili, che ci hanno creato problemi o anche sofferenza.
Quando riusciamo a liberarci del nostro ego e cominciamo a guardare oltre, il pensiero diventa incommensurabile, senza confini, e si desidera, con tutto il nostro amore, che tutti gli esseri possano essere felici, sereni, con la pace nel cuore.
Questo secondo ritiro parte proprio da qui, dal generare la mente amorevole, ovvero dare vita ad un nuovo modo di pensare e di agire, viene così abbandonata qualsiasi intenzione di danneggiare gli altri e viene costruita la benevolenza. Essa renderà certamente felici noi stessi, ma nello stesso tempo tutte le nostre azioni di corpo, parola e mente avranno un’unico intento: coltivare la benevolenza verso tutti gli esseri senzienti.
Anche in questo ritiro ci eserciteremo nella pratica del TONG-LEN, usando il respiro per prendere ipoteticamente la sofferenza degli esseri e donare il nostro amore, come sempre verrà adottata la meditazione di consapevolezza e la meditazione camminata, ma faremo uso anche della meditazione analitica.
Per tutta la durata del ritiro verrà osservato il “Nobile Silenzio”, nella sessione dopo la colazione verranno date spiegazioni e chiarimenti sull’argomento e nella prima sessione pomeridiana ci sarà lo spazio per le domande.
La prima sessione del mattino sarà alle 6,45 seguita da una meditazione camminata e via via tutte le meditazioni sedute saranno alternate da meditazioni camminate.
Lo scopo di questo ritiro è proprio quello di soffermarci su quanto sia importante dare spazio all’amore e quanto sia importante liberarsi dalla chiusura interiore e dalla rabbia.
Dal 10° Capitolo del Bodhisattvacharyavatara “La dedica”:
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Possa la mia condotta di vita
essere proprio come quella di Manjushri,
che si adopera per soddisfare i bisogni degli esseri
di cui lo spazio nelle dieci direzioni è colmo.
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Per quanto a lungo durerà lo spazio,
per tutto il tempo in cui vi rimarranno gli esseri,
fino ad allora anch’io possa restare,
per eliminare le sofferenze del mondo.
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Per quante siano le sofferenze degli esseri trasmigratori,
possano tutte maturare su di me,
e per il potere del Sangha dei bodhisattva
possano quelli sperimentare la felicità.
OFFERTA DI PARTECIPAZIONE
La quota di partecipazione è a offerta minima consigliata 120 Euro
MODALITÁ PARTECIPAZIONE
Per partecipare al ritiro non sono richiesti particolari prerequisiti, sono adatti sia a coloro che si affacciano per la prima volta alla pratica della meditazione, sia a coloro che ne hanno già esperienza.
È richiesto però di impegnarsi in ogni sessione della giornata e di partecipare all’intero ritiro.
Per procedere all’iscrizione all’intero programma compila il form di seguito riportato in cui sono descritte anche le opzioni per richiedere eventuale alloggio e salda la quota attraverso il pulsante PayPal oppure utilizzando i dati che riceverai nella nella mail di conferma non appena avrai inviato il form.
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