Presentazione dell’argomento
Aryadeva, fu il discepolo principale di Nagarjuna, e a lui si deve la composizione dei trattati fondamentali del Madhyamika, tra i quali “Le quattrocento stanze” che spiega il pensiero di Nagarjuna sull’impermanenza dei fenomeni.
Sua Santità il Dalai Lama durante un incontro pubblico, leggendo la prima strofa de “Le quattrocento stanze” di Aryadeva”, ha parlato dell’impermanenza grossolana che possiamo vedere chiaramente intorno a noi, ma anche dell’impermanenza più sottile implicita nel cambiamento momentaneo, che ha detto di aver osservato anche a livello subatomico attraverso un microscopio. La comprensione dell’impermanenza aiuta a sconfiggere l’ignoranza.
Aryadeva nacque nel II secolo o all’inizio del III nello Sri Lanka e figlio del re Pancasrnga, e nonostante fosse destinato al trono preferì rinunciare al mondo. Dopo aver ricevuto l’ordinazione monastica da Hemadeva, imparò a memoria tutti gli insegnamenti theravadin prima prima di recarsi a Sriparvata, dove divenuto discepolo di Nagarjuna, studiò il Mahayana, le Prajnaparamita e la filosofia Madhyamika, diventanto un esperto di tutti i sistemi filosofici buddhisti e non buddhisti. Per molto tempo abate dell’Università di Nalanda, Aryadeva costruì ventiquattro centri monastici e tornò infine nel Sud.