Ciascuno dei singoli Moduli tratta contenuti fruibili di volta in volta, pur rappresentando una precisa tappa dell’intero Corso.
I primi capitoli, insegnando nel giusto modo le attitudini di un individuo di capacità intermedia, hanno portato alla comprensione che rimanere nell’esistenza ciclica sotto l’influenza del karma contaminato e delle afflizioni mentali è simile all’essere intrappolati in una fossa infuocata, e che quindi è impellente sapere e adoperarsi per emergerne in modo definitivo. Indirettamente quelle spiegazioni inducono poi le persone che hanno una disposizione mahayana, a generare la speciale mente della grande compassione.
Si sta procedendo quindi con l’esposizione delle riflessioni e dei metodi effettivi da utilizzare per progredire gradualmente verso l’eliminazione di ogni nostro limite ed afflizione (cause di sofferenza) e la piena maturazione di ogni nostra qualità positiva (cause di felicità), fino al raggiungimento dello stato del perfetto risveglio proprio degli esseri illuminati, per metterci con sempre più numerosi ed efficaci mezzi abili al servizio di ogni altro essere senziente.
Aryadeva nacque tra il II e III secolo d.C. nello Sri Lanka, come figlio del re Pancasrnga, ma nonostante fosse destinato al trono preferì rinunciarvi e assumere l’ordinazione monastica. Memorizzò tutti gli insegnamenti theravadin prima di recarsi a Shriparvata, dove studiò il Mahayana, la Prajnaparamita e la filosofia Madhyamaka, diventando il principale discepolo di Nagarjuna, ed esperto in tutti i sistemi filosofici buddhisti e non buddhisti.
Ad Aryadeva – che fu per molto tempo abate dell’Università monastica di Nalanda – si deve la composizione dei trattati fondamentali del Madhyamaka, tra i quali appunto Le Quattrocento Stanze.