In questa serie di incontri insieme al ven. Ghesce Tenphel rifletteremo sul testo Bodhichittavivarana (in sanscrito), o “byang chub sems kyi ‘grel pa (in tibetano), che significa Commentario alla mente dell’illuminazione, composto del grande maestro Nāgārjuna, che nelle sue opere ha spiegato principalmente il significato profondo della visione della vacuità.
La tradizione del Nalanda include le più importanti menti che il mondo abbia mai visto. In questi tempi moderni la necessità di pacificare la mente è una priorità sia per il bene dell’individuo che per il bene comune.
Per riuscire in questo scopo dobbiamo inmaprare a riconoscere quali sono gli stati mentali che disturbano la mente e quelli che vi si oppongono diretaemtne per eliminarli.
È quindi necessario studiare, impere e praticare la scienza della mente della tradizione dell’antica India e del Buddha. La natura della mente è luminosa e cognitiva, le contaminazioni dovute all’afflizioni mentali sono avventizie, sorgono per via di condizioni contingenti, non perché sono intrinseche alla mente stessa.
Se studiamo la raccolta dei sei trattati logici di Nāgārjuna, capiremo quanto questi scritti siano preziosi ed estremamente importanti. Le spiegazioni che illustrano in che modo contrastare le aff lizioni mentali, infatti, non si basano sulle citazioni scritturali, ma sull’intelligenza logica discriminativa.
“ Così come la natura della melassa è dolce,
E il calore è la natura del fuoco,
Nello stesso modo asseriamo che
La natura di tutti i fenomeni è la vacuità”
Versetto 57
Estratto dal libro Madhyamaka – Opere scelte di Nāgārjuna
Con la prefazione e i commenti di Sua Santità il XIV Dalai Lama, Nalanda Edizioni: