Risolvere la rabbia e sciogliere il rancore sono le chiavi principali per accedere alla strada dell’amore, che rappresenta il cammino verso la guarigione a tutti i livelli. La malattia, infatti, deriva spesso da uno stato di non perdono. Il perdono ci libera dalla prigione dell’odio e del rancore. È la qualità più nobile dell’animo umano, una miscela di forza e sicurezza, generosità, grandezza d’animo, fiducia nella vita e negli altri. Con il perdono, la cui mancanza è uno dei maggiori ostacoli alla pace, la porta del cuore si schiude e scopriamo di essere liberi. È il miglior farmaco per curare non solo la mente, ma anche il corpo. Risvegliandolo, lo spirito dell’amore ci rende capaci di lasciar andare il passato, ci aiuta a guarire dal senso di colpa e di comprendere il male. Ciò che ne consegue è la riconciliazione spontanea con noi stessi e con gli altri. Il perdono è una necessità: se non perdoniamo non possiamo essere perdonati. Come dice E. Bach in un suo scritto: “Non c’è vera guarigione senza un cambiamento nel modo di vivere, senza la pace dell’anima, senza una sensazione di gioia interiore”.
E’ richiesto il nobile silenzio per tutta la durata del ritiro. Praticheremo la meditazione di consapevolezza in ogni azione, alterneremo la meditazione seduta e camminata a momenti di riflessione, insegnamenti, semplici esercizi psicofisici, condivisione e ascolto.
Con la pratica del perdono e della gentilezza amorevole guariremo le nostre ferite interiori. Libereremo così la nostra energia vitale dal dolore, dal risentimento e della rabbia e ritroveremo la gioia di vivere, di amare e di essere amati.