Rinnovata la convenzione tra l’Università di Pisa e l’Istituto Lama Tzong Khapa

L’Università di Pisa e l’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia proseguono la loro collaborazione nel campo della scienze e delle pratiche contemplative. Lunedì 25 marzo, il Rettore dell’Ateneo pisano, Riccardo Zucchi e la Presidente dell’Istituto Lucia Landi, nella sala dei mappamondi del palazzo del Rettorato a Pisa, hanno rinnovato la convenzione che da otto anni vede le due istituzioni collaborare nello studio dei processi mentali, attraverso l’utilizzo contestuale di tecniche complementari messe a punto, da una parte, nei 2500 anni di storia dalla tradizione buddista e, dall’altra, dalla Filosofia e dalla Scienza Occidentali. Un’esperienza, quella maturata tra l’Ateneo e l’Istituto Lama Tzong Khapa, analoga a quella di altre grandi università internazionali come Stanford o la Columbia.

La collaborazione siglata da entrambi le parti, proseguirà per altri tre anni, durante i quali gli esperti realizzeranno progetti comuni di ricerca e formazione e potranno organizzare seminari, conferenze, workshop, così come master di I e II livello, nonché Summer School e di Perfezionamento universitari sui temi oggetto della convenzione. Presso l’Università di Pisa, peraltro, sono già attivi un master di primo livello in “Neuroscienze, Mindfulness e Pratiche Contemplative”,  una Summer School dal titolo “Consciousness and Cognition” e un Corso di Perfezionamento su Fine vita: stati di coscienza, antiche tradizioni e nuove terapie.

La convenzione inoltre darà la possibilità di assegnare tesi o di istituire premi di laurea per gli studenti dell’Università di Pisa.

Il legame tra spiritualista e scienza dimostra l’interdipendenza tra le due discipline per una comprensione più completa dell’esistenza umana e dell’universo” dichiara Lucia Landi e ancora “La potenzialità di tali dialoghi è molto potente nel promuovere il benessere psicologico, la pace interiore e la compassione nell’era contemporanea. Lo stesso Dalai Lama  sostiene che le visioni della scienza sono molto utili per i buddhisti. Allo stesso tempo, la concezione buddhista della realtà può offrire agli scienziati un nuovo punto di vista da cui osservare le cose“.

Al centro degli studi condotti nel quadro della convenzione i diversi aspetti dell’interazione con la realtà esterna, della percezione, dell’introspezione, della consapevolezza, del training, del controllo e dello sviluppo delle potenzialità. Tutto ciò sia per l’arricchimento della conoscenza che per il conseguimento di uno stato di migliore benessere personale e sociale.