Musica e cena tradizionale tibetana con l’ospite speciale Loten Namling

Sabato 7 gennaio presso il bar/shop dell’Istituto ospiteremo il noto cantante tibetano Loten Namling che accompagnerà una cena, a base dei famosi momo tibetani, con canti tradizionali.

Evento e cena esclusivamente su prenotazione telefonando al numero 351 7023348. Max 30 persone.

Ingresso riservato: Evento + cena 20€. Per i prenotati si accede dalle ore 19:30. Cena servita alle ore 20:00.

Menu: Momo vegani con salsine accompagnati da un fresco Ginger lemon.

Biografia Loten Namling. È un cantante, musicista, artista, animatore e vignettista tibetano che vive attualmente in Svizzera.

Sua Santità il XIV Dalai Lama ha definito Loten “un cantante con una voce”.

L’artista ha viaggiato in tutto il mondo con il suo liuto, cantando le canzoni del II Dalai Lama, così come altre canzoni tradizionali e le sue canzoni. Da Kalmykia alla Corea al Galles, Namling si è esibito in tutto il mondo, raccontando storie della sua vita, collegando le canzoni del passato alla realtà del presente e invitando il suo pubblico in un viaggio attraverso il paesaggio della spiritualità.

L’attivismo: Il 13 maggio 2013 Namling ha iniziato quello che ha chiamato “A Journey for Freedom – One Man, One Path” (Un viaggio per la libertà – Un uomo, un cammino) e ha camminato dalla capitale svizzera Berna a Ginevra, trascinando una bara nera per attirare l’attenzione. Arrivato l’8 luglio, si è esibito con altri 13 musicisti, tra cui la famosa band svizzera The Young Gods, il cui cantante Franz Treichler aveva fortemente sostenuto l’azione dell’artista e aveva organizzato l’esibizione in Place des Nations, di fronte alla sede delle Nazioni Unite di Ginevra. L’evento ha ispirato Tibetan Warrior, un film documentario diretto da Dodo Hunziker e prodotto da Urs Schnell, sul viaggio di Loten Namling dall’Europa all’India, dove ha incontrato politici, esperti e giovani radicali prima di chiedere consiglio al Dalai Lama.

Nell’ottobre 2013, Namling ha ricevuto il Free Spirit Award a McLeod Ganj per questa marcia “Viaggio della libertà”.

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